Bandiere ,gadgets, oggetistica veneta

martedì 29 dicembre 2015

MESSAGGIO DI FINE 2015 COMMERCIALE




Un ringraziamento ai partners e ai collaboratori di Bandiere Venete per l’impegno profuso e la professionalita’ dimostrata in questo anno commerciale 2015.
( Mentre l’anno More Veneto finira’ come sempre il 29 Febbraio)

Come e’ noto, siamo nati nel 2014 per servire il merchandising del plebiscito digitale per l’indipendenza del Veneto, ma ben presto abbiamo avviato una attivita’ indipendente che potesse uscire dalla nicchia di una commercializzazione troppo esclusivamente targhettizzata.
Nel 2015 ci siamo poi  impegnati nello sperimentare quali volumi potenziali sarebbe stato possibile raggiungere al di fuori della dimensione strettamente politica.

In effetti , il Popolo Veneto si e’ dimostrato particolarmente sensibile alla propria identita’ ed alla voglia di rappresentarla.A questo punto ci e’ stato chiaro che non esiste una forza ed una dimensione di appartenenza tale in nessun altro ambito della penisola .
Non si tratta solo di una espressione territoriale locale, molti veneti ci seguono da fuori regione,o dall’estero,mentre anche molti cittadini non veneti acquistano i nostri simboli, per simpatia o perche’ riconoscono in essi dei valori .

Per capirlo ed esplorare le potenzialita’ e le implicazioni di questo fenomeno abbiamo dedicato  centinaia di ore/uomo  di impiegati specializzati, spese con dedizione e tenacia, oltreche’ importanti investimenti ed anticipazioni in merci , software, hardware, competenze da sviluppare , marketing.
Abbiamo dunque accumulato un capitale spendibile  che sara’ impiegato per crescere .
In questi giorni di ferie, stiamo elaborando un nuovo piano industriale .

Gli obiettivi di crescita si concentreranno nella amplificazione della nostra penetrazione nel mercato retail, area che ci vede strategicamente gia’ ben posizionati e che presidiamo principalmente attraverso l’e-commerce, settore che appare ancora in robusto e vivace  aumento in tutto il paese.
Contemporaneamente ci interessa consolidare e stabilire un nuovo rapporto con numerosissimi potenziali rivenditori, per ora solo occasionalmente intercettati, ma che si sono convinti della bonta’ del progetto e finalmente ci richiedono un impegno forte da percorrere insieme con determinazione.
Dunque una crescita sia per linee interne che per lineee esterne, finalizzata a creare sempre piu’ valore per i nostri stakeholders.

Da questo punto di vista e’ importante sottolineare che l’incremento del MOL per gli azionisti coincide non solo con l’interesse nostro e dei nostri partners e collaboratori , ma anche con quello dei clienti che mai prima avevano  potuto disporre sempre e cosi’ facilmente ed estesamente dei simboli della Serenissima, in ogni ambito.
Oltre a cio’ provvederemo ad innalzare la componente storico artistica e la dimensione collezionistica dei prodotti, riducendo gli articoli di importazione, per quanto da noi progettati, a favore della produzione in-core o in affidamento locale.

Non  ammetteremo piu’ di vedere i simboli della nostra storia storpiati , malfatti, copiati , errati, ed in mano a commercianti ambulanti da dovunque provenienti ,intenti nello spacciare chincaglieria di scarsa manifattura nelle bancarelle od in negozi di souvenir contenente merce scadente, al di fuori di ogni regola fiscale e di sicurezza.
Da questo punto di vista e’ determinante e strategico essere ,pensare  e comportarsi per come siamo riconosciuti nel mondo , da veri veneti.

Solo cosi' vogliamo dare il nostro modesto contributo nel custodire la nostra dimensione di essere nazione .

Continuate a seguirci.

Arrivederci.

CEO BandiereVenete

giovedì 17 dicembre 2015

Azioni Veneto Banca : dogadi contro carta straccia .



Azioni Veneto Banca : 

Dogadi contro carta straccia.


Sei un piccolo azionista di Veneto Banca e vorresti liquidare le tue azioni ma la banca fa spalluccie e ti ha lasciato col cerino in mano ?
Nessun problema , te le compriamo noi.
Dogadi d’argento contro carta straccia.

 

Situazione :

Come ben sai il valore dell’azione era , fino ad Aprile 2015 di 39,50 cadauna, ridimensionato pero’ a 30,5 dopo l’assemblea dei soci .

Ora si va alla quotazione, ed il prezzo di collocamento in borsa non potra’ comunque eccedere il valore del patrimonio , che teoricamente e’ di circa 20 euro per azione , ma che potrebbe gia’ essere preventivamente  “ripulito”da qualche osso e riproposto , dopo una correzione a 15-16 euro , o giu' di li.

Ma questo e’ solo il valore di prima uscita. Dopodiche’ sappiamo che il mercato non è stupido e quindi e’ probabile ,se non un crollo, un forte ulteriore ridimensionamento del valore dell’azione, che potrebbe arrivare in poche ore chissa’ dove , con forti oscillazioni e speculazioni ingestibili per l’utente non professionale, il quale sara' certamente ed inevitabilmente esposto ad ulteriori rischi e perdite .

Infatti, nella formazione del valore del titolo , che nasce dal patrimonio netto ci sono attivita’ illiquidabili, con un valore di libro praticamente molto dubbio.
Per esempio , oggi, chi comprerebbe mai oggi Villa Spineda Gasparini Loredan ? Bellissima , ma  un debito in termini di gestione e manutenzione piu’ che un valore . Lo stesso dicasi per altri fabbricati ed immobili detenuti dall’istituto .

Per limitare la fregatura al 20% del capitale iniziale ( magra soddisfazione ) c’è sempre l’opzione di uscire e recedere, con un valore minimo di riscatto di 7,30 € per azione. Peccato  pero’ che ci si trovera’ sempre sotto la “spada di Damocle” dell’autorita’ di controllo che potrebbe bloccare i rimborsi , per evitare la fuga di massa degli azionisti, per un tempo indefinibile .( Ipotesi piu’ che plausibile, in pratica sussiste un forte rischio di inesigibilita’ , per lo meno nel breve medio termine  ) .

Allora che fare ?

LA NOSTRA PROPOSTA

Noi offriamo , per ogni azione di Veneto Banca , 2 dogadi veneti d’argento titolo 925 , del peso di 7,8 grammi cadauno.
Metallo prezioso fisico in cambio di carta straccia. [* ]

Chi invece desiderasse procurarsi dei dogadi , nella versione piu' pregiata “primo conio” a tiratura limitata, puo’ reperili qui.  

[*] CONDIZIONI DELL'OFFERTA
Le manifestazioni di interesse ,non vincolanti per le parti, dovranno essere inoltrate ai nostri recapiti entro il 31 gennaio 2016.
L'operazione di passaggio delle azioni , da farsi non oltre venti giorni lavorativi prima dell'ultimo giorno del mese precedente alla quotazione in borsa,avverra' presso una filiale della banca , la quale provvedera' a trasferire le quote , che saranno contestualmente pagate dall'acquirente, come sopra .  

La presente offerta di acquisto e’ al di sotto del limite massimo indicato agli artt.94 e 100 comma c  del Testo Unico della Finanza (TUF) e all’art.34 ter del regolamento di attuazione adottato dalla Consob, in  tal modo le operazioni non sono soggette ad alcun particolare tipo di regolamentazione o comunicazione presso le autorità .

Per ogni persona fisica  cedente verranno pagate operazioni fino al valore di 2500 dogadi, e fino a esaurimento del nostro plafond disponibile.
L’offerta di acquisto qui proposta e’ riservata ai detentori persone fisiche , sono esclusi gli altri casi.

lunedì 30 novembre 2015

IL POPOLO VENETO ESISTE






Si prenda la definizione secondo il dizionario filosofico Treccani, versione 2009: " per p. si intende la totalità delle persone unite da un vincolo di tipo giuridico-politico (il populus romanus, il p. italiano a partire dal 1861), storico-culturale (il p. italiano prima del 1861), etnico-geografico (il p. normanno, il p. siciliano) o religioso (il p. di Dio, il p. dei fedeli)."

Su questa base , applicando la definizione al Popolo Veneto, indubbiamente e' innegabile la coine' storico-culturale,vecchia di 3500 anni , derivante certamente dall'aver attraversato nei secoli un comune destino di storia , quello dei paoloveneti ,poi la romanizzazione e poi ancora la Serenissima, ma anche le vicende proprie dell'800 , il Regno Lombardo-Veneto, la Repubblica di San Marco, l'emigrazione, e del 900, le due guerre mondiali , e di cultura , con manifestazioni proprie di altissimo livello, basti solo pensare alla letteratura, architettura,alla musica, alla pittura ed alla scultura .(Marco Polo-Goldoni-Palladio-Vivaldi-Tintoretto-Canova ecc.)

Una definizione geografica molto definita, oggi ben riconoscibile nei confini amministrativi della Regione del Veneto, ma tuttavia ancora ben presente anche altrove, in territori che furono della Repubblica di Venezia, o dovunque nel mondo l'emigrazione ha portato ad essere presente delle persone di nazionalita' veneta.

Nazionalita' appunto, da non confondere con cittadinanza, una distinzione quantomai necessaria.
In termini giuridici la cittadinanza è la condizione della persona fisica (detta cittadino) alla quale l'ordinamento giuridico di uno Stato riconosce la pienezza dei diritti civili e politici. La cittadinanza, quindi, può essere vista come uno status del cittadino ma anche come un rapporto giuridico tra cittadino e Stato.

La nazionalità rappresenta il legame che collega un individuo a un gruppo, considerato da alcuni come naturale, che può coincidere o meno con lo Stato.

Da questo punto di vista , non c'e' dubbio quindi, che l'essere ed il considerarsi veneti rappresenti per lo meno una condizione di nazionalita' ed e' curioso chee tale corretta distinzione non appartenga ad una teoria razziale o di parte, bensi' faccia parte di cio' che viene normalmente riconosciuto , tanto che noi l'abbiamo presa nientemeno che da un documento italiano ufficiale dell'INPS , che puo' essere letto estesamente a questo link http://www.aisfonlus.it/download/cittadinanza%20e%20nazionalita.pdf

Fatte queste premesse puo' essere utile citare i pareri di storici ed intellettuali, dibattito che fu rilanciato lo scorso marzo 2014 in concomitanza con il referendum digitale indipendentista http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/2014/28-marzo-2014/ma-popolo-veneto-esiste-2224279868658.shtml


Per Franco Rocchetta, principale e piu' autorevole esponente del cosidetto "venetismo", Il Veneto è contemporaneamente un popolo, una nazione e uno stato. Il Veneto non è Italia così come il Portogallo non è Spagna, la Lituania non è Estonia.


Lo stesso tema che da sempre appassiona un raffinato scrittore e cultore della storia della Serenissima come Alvise Zorzi. Per lui "Il popolo veneto esisteva una volta, non oggi. "

Eppure , che il Popolo Veneto esista e' poi un dato di fatto contenuto nello statuto della Regione del Veneto, art. 1 comma2 e art. 2 comma 1 , che e' legge regionale vigente, riconosciuta anche dallo stato italiano
http://www.consiglioveneto.it/crvportal/leggi/2012/12st0001.html#Heading17


In linea generele, ci permettiamo di asserire, senza paura di essere smentiti, che il Popolo Veneto esiste, eccome. Esso rappresenta per lo meno una situazione di nazionalita' naturale, ma visto lo statuto del Veneto, anche una condizione di cittadinanza con implicazioni giuriche e politiche , seppur riferite a una condizione regionale, e per quanto riguarda le competenze della stessa. ( Sempre che ci si muova all'interno delle leggi dello stato italiano e non nell'ambito di una costituenda o costituita Repubblica Veneta indipendente riconosciuta o da riconoscersi internazionalmente ).

Detto questo, abbiamo voluto costruire un grafico , per classificare i membri del Popolo Veneto, a seconda del loro pensiero di appartenenza :



- 1 Coloro i quali si ritengono di nazionalita' veneta ma di cittadinanza italiana. E' il caso di chi si considera Veneto per varie ragioni : nascita, tradizione, folclore,lingua appartenenza , nostalgia, orgoglio, ma che vive e lavora accettando ed applicando di buon grado ,o per costrizione, ma comunque riconoscendo valide, le leggi della repubblica italiana.
E' anche il caso anche degli immigrati che giunti in Veneto hanno acquisito la cittadinanza italiana, ma che etnicamente e culturalmente hanno assorbito la cultura e dunque la nazionalita' veneta, che aggiungono come bagaglio alla propria pre-esistente .

-2 Coloro che si ritengono di nazionalita' ma anche di cittadinanza Veneta esclusiva , ovvero nell'essere Veneti rifiutano o pongono in atto totali azioni di disobbedienza , proteste o lotte volte alla costituzione o all'esercizio di un diritto civile come cittadini effettivi di uno stato veneto indipendente e sovrano riconosciuto o da riconoscere .E' il caso dei "Serenissimi" o dei membri di vari raggruppamenti politici che a vario titolo hanno effettuato od aderito ad una "Dichiarazione di Indipendenza" del Popolo Veneto, che ricostituisce la Repubblica Veneta cessata nel 1797.

-3 Coloro che sono di nazionalita' italiana o di altre nazionalita' perchè nati altrove , ma che si ritengono di esclusiva cittadinanza Veneta , membri di uno stato Veneto inteso come Repubblicca Veneta ricostituita indipendente e sovrana  , non riconoscendo valide  per se stessi nel territorio della neonata repubblica le leggi di qualsiasi altro stato, sia esso italiano, sia esso altro stato  e che hanno aderito alle proposte del precedente gruppo 2 .

-4 Coloro che si ritengono di nazionalita' italiana ed anche di cittadinanza italiana, rifiutando in ogni ambito l'appartenenza al Popolo Veneto. Per chi è residente nella Regione Veneto, questa condizione e' di fatto fuori-legge perchè non contemplata dallo statuto regionale . Questo prevede che ogni cittadino residente ed in possesso dei diritti civili ( per esempio inscritto nelle liste elettorali) faccia parte del Popolo Veneto , mentre se non residente ma attivo nel territorio della Regione deve rispettare le leggi da questa emanate .
E' ben noto che le leggi regionali sono vigenti e regolano vari ambiti della vita sociale, si pensi , a puro titolo esemplificativo quello dell'esercizio di una professione qualsiasi , citiamo il caso delle estetiste
http://www.consiglioveneto.it/crvportal//leggi/1991/91lr0029.html


Ovviamente, ma non per tutti questo è cosi semplicemente scontato , nazionalita' e cittadinanza non hanno quindi nulla a che vedere con la razza ed eventuali discriminazioni di questo tipo.
Quando avvengono esse sono prevalentemente strumentalizzazioni politiche .
Per questo motivo speriamo di non dover piu' leggere di cittadini ,che si considerano appartenenti al Popolo Veneto , esclusi, additati o discriminati per questo motivo, od addirittura apostrofati come ignoranti o razzisti o con frasi del tipo :" l'unica razza che conosco e' quella umana ".

La cittadinanza Veneta, in ambito regionale e' invece legge riconosciuta e rappresenta un diritto politico esercitabile .


Il diritto di nazionalita' invece e' un diritto umano universalmente riconosciuto , secondo l'art. 15 della dichiarazione universale .

Il fenomeno del negazionismo dell'esistenza del Popolo Veneto dunque e' una manifestazione di grande ignoranza, o di volonta' politica di annullamento di diritti civili e politici , contro il quale dobbiamo lottare ogni giorno , sia esso perpretato da forze portatrici di interessi opposti , sia esso rintanato nell'ignavia di chi lo dovrebbe difendere . 

Ogni membro del Popolo Veneto, a prescindere dalla propria collocazione ( 1-2-3-4) ha sempre e comunque il diritto di manifestare questa propria condizione di appartenenza e di rendere visibili i simboli che lo contraddistinguono , come per esempio la bandiera veneta ed il logo con il Leone di San Marco. 
Anche questi sono diritti da esercitare, con orgoglio e senza paura ..
glp

Vai ai simboli del Popolo Veneto








martedì 10 novembre 2015

BANDIERA VENETA o semplice Bandiera di Venezia ?



Continua la nostra ricerca storica sulla bandiera marciana volta a smontare le tesi dei detrattori.


Come e’ noto , la nostra definizione di “BANDIERA VENETA” non piace a molti italianisti che vorrebbero ridurla a semplice “Bandiera di Venezia” .
Il nostro compito è invece quello di dimostrare come “Il gonfalone di San Marco” sia la bandiera simbolo di tutto un popolo, che si riconosce in essa, un popolo la cui dimensione geografica , culturale, sociale , storica e territoriale , esula dal semplice confinamento circoscritto della falsa storiella  che vorrebbero raccontarci.
Ma veniamo al dunque .
La nostra ricerca odierna ha riesumato un manoscritto del 1756 , conservato a Venezia presso la biblioteca del Museo Correr che narra delle vicende occorse a Giuseppe Ivanovich, nobile dalmato, il quale, impegnato assieme al fratello Marco in un trasporto di merci in Morea,respinse valorosamente un attacco di pirati tripolini, al comando di una tartana battente “Bandiera Veneta” .
Il testo , che avremo la cura di consultare appena possibile, restituendovi le relative immagini , riporta inequivocabile le due parole -Bandiera Veneta- e non semplicemente di Bandiera di Venezia o Bandiera veneziana , ed e’ descritto a questo link  
 Una sintesi degli avvenimenti riconducibili a quelle cronache , in italiano moderno e facile, puo’ essere invece letta su questa rivista , alla pagina 2 :

Mentre avremo cura di visitare appena possibile la Scuola Dalmata in Venezia dove un dipinto raffigura i fatti avvenuti a Patrasso .
Arrivederci.


lunedì 26 ottobre 2015

DANIELE QUAGLIA - CARMINE DAMIANO come ROSSI e MARQUEZ ?


Si apre il  27 ottobre alle ore 9 si apre al tribunale di Treviso il processo per le note vicende della "Polisia Veneta" che vede tra gli imputati un personaggio di spicco del mondo venetista, il mite Daniele Quaglia.

Sembra quasi una sfida a distanza quella tra lui e l'allora Questore di Treviso Carmine Damiano .

Il primo, da sempre tra i principali animatori della LIFE ,il  sindacato degli imprenditori fondato da Fabio Padovan , nonche' braccio destro dell'editore Albert Gardin , presidente del sedicente Governo Veneto che si appresta ad organizzarsi per eleggere , tra qualche mese, in esilio in Istria, il futuro 121° Doge della Repubblica Veneta .

Il secondo , già Questore di Treviso , che ha ricoperto il ruolo di investigatore durante la vicenza della "Polisia Veneta" , fatto assai spettacolarizzato dai media  ,con esposizione di un arsenale armi sequestrate, la piu' pericolosa delle quali , sempre ben in vista nei telegiornali, dimostratasi nient'altro che una innocua carabina ad aria compressa .

Carmine Damiano che vide appannarsi non poco la proria immagine di servitore dello stato italiano allorquando fini' , suo malgrado, invischiato ed indagato nel caso "Scandalo NES-Compiano"  , a fine 2012 per il reato di " induzione indebita" ( e non corruzione come erroneamente si scrisse )  .
Avrebbe sottoscritto un contratto di consulenza per circa 30 mila euro l'anno per tre anni , oltre all'uso di una Audi A8 e di un appartamento-ufficio in centro storico.
Niente di male ma forse inopportuno , per un ex Questore con una discreta pensione, interrogo' anche la stessa Tribuna di Treviso in una intervista . 
Ebbene , se di tutto cio' ne beneficio' ,  le parcelle successive alla prima, a suo dire, sono pero' entrate nel cumulo del fallimento aziendale della NES . Ma non ci fu' comunque da parte sua alcuna pressione su Compiano per l'affidamento dell'incarico , ha deciso il GIP ,archiviando il procedimento contro di lui. 

Immagine riabilitata , dunque per Damiano, nonostante il grande peso dal punto di vista umano , comunque ben mitigato dalla succesiva offerta, da lui accetata, per la presidenza alla ing. E. Mantovani Group Spa di Padova, azienda leader nelle grandi opere, in sostituzione dell'arrestato Piergiorgio Baita.
Un nuovo modello di governance aziendale  , la sua, che dovrebbe rispecchiare la sua essenza di "tutore italiano della legalità" , ma sopratutto che dovrebbe traghettare l'impresa verso una rinnovata immagine , quantomai strategicamente necessaria per concorrere alla gestione del MOSE , anche dopo il completamento dell'opera.



Interessi enormi dunque , che volano sopra la testa e le possibilita' del mite Daniele Quaglia, ancora una volta costretto a partire dall'ultima fila , come Valentino Rossi, ma sempre molto amato dal radicato pubblico locale , per il suo essere così semplicemente serafico , seppur determinato , nella enunciazione delle proprie tesi .

Le armi venete

 


  
 


lunedì 19 ottobre 2015

COME LIQUIDARE UN POPOLO E COME DIFENDERSI


BandiereVenete

Dal nostro punto di vista l'esistenza di un popolo e' una situazione che genera ricchezza, eppure da altri, viene considerata una seccatura.
Supponiamo che un gruppo di portatori di interessi si posizioni sul secondo punto di vista e ritenga utile, anzi necessario procedere alla distruzione di un popolo.
Cio' puo' avvenire con varie modalità. Hitler per esempio si adoperò nel tentativo di calcellare l'esistenza del popolo degli ebrei e scelse la strada del genocidio, ovvero ammazzarli tutti, tentativo messo in atto peraltro altre volte nella storia; lo fecero anche altri, pensiamo ai turchi che genocidarono gli armeni .
I nazisti erano particolarmente concentrati sull'aspetto razziale della dimensione etnica, consideravano gli ebrei portatori di un DNA fisico da cancellare .
Ma un popolo rappresenta innanzi tutto un valore di civilta' , un fatto culturale .
Ecco quindi che si puo' applicare anche la tecnica dell'etnocidio, ovvero l'imposizione forzata di una altra cultura sociale, storica , di lingua e di tradizioni, volte alla cancellazione di un popolo al fine di fare confluire gli individui che lo compongono e le loro discendenze, all'interno di un altra cultura .
Non serve in questo caso uccidere i componenti del popolo da genocidare, basta fargli perdere progressivamente la propria identita'.
Ci sono poi le tecniche cosiddette -miste- , che prevedono per esempio, di assassinare od eliminare o comunque estromettere dalla vita civile e dalla societa' , per esempio, i membri della classe intellettuale o industriale , portatrice e custode di contenuti culturali trasmissibili o di potenza economica, riservando agli altri una concomitante operazione di lavaggio del cervello.

Ci tornano utili le parole del drammaturgo Ceco-francese Kundera, quanto mai attuali, per affermare che opporsi ad una condizione di questo tipo e' quantomai lecito e possibile.
Infatti ognuno di noi puo' fare un piccolo sforzo di rinascita e conservazione della cultura propria, passando attraverso letture, analisi storiche, conservazione e diffusione di simboli, passione per la lingua .
Nulla di tutto cio' puo' essere vietato.
Se ti sei riconosciuto come potenziale portatore di valori del tuo popolo, non mancare di venirci a trovare , collegati al seguente link .
BandiereVenete 


    
   

martedì 13 ottobre 2015

Che cosa comprano le donne in rete online e su internet .


BandiereVenete Ecommerce ( clicca) 



Dipende. Innanzi tutto , mediamente comprano meno degli uomini , anche se le differenze si stanno rapidamente riducendo, sia in termini di fatturato, che di numero di acquisti singoli.

In pratica piu' una persona è colta, avanzata ,aperta, evoluta ed innovativa e piu' spende online.

Dunque per le donne acquistare su internet sta diventando un fenomeno per manifestare e dimostrare la propria emancipazione classificandosi pertanto non inferiori agli uomini.

Nel nostro caso stiamo parlando di Veneto e zone limitrofe, dove questo nuovo fenomeno di sviluppo commerciale è particolarmente intenso.

Su qualsiasi blog di marketing troverete scritto che le donne amano acquistare abbigliamento ed accessori in genere , poi vengono i servizi legati alle vacanze e al benessere.

In questo caso però noi affermiamo che DIPENDE . Se cio' e' vero per i siti e per le vendite generaliste, assai diverso è il caso dei mercati di nicchia , dove cambia tutto.

In questi casi serve solo una grande conoscenza del mercato ed una misurazione costante dei gusti del pubblico femminile .

Dunque strano ma vero, piu' il tuo target e' particolare,meno valgono le regole di coloro che ci sono gia' passati .

Udite udite : noi abbiamo visto che le donne comprano molto bandiere, leoni di San Marco in ogni forma di prodotto , persino adesivi, toppe leonine, senza disdegnare comunque oggetti per la casa e il tempo libero.

In pratica, dal punto di vista identitario, le donne venete ci tengono molto a farsi riconoscere come tali , non sono per nulla timide, anzi dimostrano di essere come guerriere .

 E se oggi sono solo qualcuna di meno dei maschi , quando ci sono , rappresentano delle  vere  opinion leader, trascinano gusti e disegnando  tendenze, in parole povere sono delle vere   "macchine da guerra ".

E tu , se sei donna e ti sei riconosciuta ? Non mancare di dare un'occhiata qui ( clicca sotto) .
BandiereVenete Ecommerce

( I maschietti sono comunque "tollerati" .. )
Ciao, Lo staff .


lunedì 28 settembre 2015

ANALISI SEMI-SERIA DEL VOTO CATALANO 2015



Ok , i catalani hanno votato.
Per l'utente medio la politica e' una seccatura, non interessa piu' di tanto, tanto i politici sono mediamente considerati , chi piu' chi meno ,e forse non a torto ,abbastanza ladri, mentre nei social c'è sintesi, normalmente rigetto , si ragiona per slogan, si legge e ci si esprima mediamente nella massima semplificazione, velocemente , di pancia di getto.
Perfetto, qui nessuno e' perfetto e nessuno vuol dare lezioni, figuriamoci noi.
Tuttavia ci sta a cuore la possibilita' di annoiarvi con una banale e lapalissiana sintesi.
I popoli, anche in Europa , esistono, e non sempre coincidono con gli stati , nel senso che ci sono popoli che vivono in diversi stati o diverse regioni amministrative contemporaneamente .Oppure ci sono popoli che fanno parte , insieme ad altri di un solo stato maggiore, che li contiene .Oppure entrambe le cose.
Ed infine ci sono pochi popoli fortunati , la cui territorialita' coincide con il loro essere nazione .
Il primo caso potrebbe essere quello dei veneti, presenti prevalentemente in Italia, Slovenia, Croazia, Messico, Brasile, e all'interno dell'Italia, dove in quest'ultima sono ulteriormente suddivisi amministrativamente tra Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia. ( a grandi linee, ed eccezioni a parte ) .
I catalani invece sono piu' o meno presenti solo in catalogna , che pero' è nello stato spagnolo.
( magari qualcuno in Sardegna, chissa' ) 
Talvolta questi popoli accettano uno stato di fatto amministrativo creatosi secoli orsono , sebbene non piu' attuale e competitivo , altre volte sono in movimento per cambiare la propria condizione, e che piaccia o no questo succede, ma sopratutto e' lecito.
Se parliamo di Europa occidentale la faccenda e' molto statica rispetto all'Europa dell'est dove di modificazioni ce ne state a bizzeffe .
Tuttavia qui da noi , recentemente ci hanno provato molto seriamente gli scozzesi, e ora sono tornati in fibrillazione i catalani.
Questo voto ha consegnato un parlamento catalano dove i seggi verranno assegnati , a maggioranza, a membri di raggruppamenti indipendentisti , che sono vincolati ad un patto elettorale che prevede l'indizione di un referendum popolare per l'indipendenza a Marzo 2017 e la successiva attuazione , in caso di esito favorevole.
Poco conta che i voti indipendentisti effettivi si attestino appena sotto al 50% , perche' in parlamento votano i consiglieri e dunque hanno peso i seggi , non le percentuali. Per quello si vedra' al referendum, il cui esito mi pare , a favore dei si , come dire, un tantino al di sopra della meta' .
Forse per questo il premier spagnolo Rajoy sembra farsela sotto e tende la mano al leader catalono Artur Mas  .
In ogni caso non e' compito di questo blog tifare per una o l'altra delle compagini,noi ci limitiamo a constatare serenamente i fatti. I popoli esististo, ed i catalani affrontano la faccenda dell'indipendenza di petto, e con determinazione . Chi si e' appassionato a questi argomenti puo' dunque trarne insegnamenti di civilta' e azione , a cominciare dalle manifestazioni di piazza, da milioni di persone alla volta e ora dal voto .
Questi sono gli strumenti per difendere i propri interessi democraticamente e pacificamente .
Questo e' il modo di esprimere la propria identita' di appartenenza ad un popolo, senza vergogna , con consapevolezza . 
Tutto il resto e' fuffa.
In bocca al lupo dunque ai nostri amici catalani, li seguiremo con attenzione ed interesse .
 




domenica 20 settembre 2015



LA BANDIERA VENETA
La Bandiera Veneta , talvolta detta " Gonfalone di San Marco " , rappresenta la storia di un Popolo , quello Veneto ; operoso ed onesto : parlano i fatti e i numeri .

La bandiera Veneta ha una antica storia: ha origine quasi 15 secoli fa e raffigura il simbolo del santo patrono protettore della città e Repubblica di Venezia (San Marco) . Le code rappresentano i 6 Sestrieri di Venezia .

La bandiera Veneta non è una bandiera politica .

La bandiera Veneta se originale,essendo per definizione unica al mondo, deve necessariamente essere dotata di 6 frange, sembre ben distinte,e mai erroneamente raffigurate senza essere tagliate ed indipendenti  .Esse hanno la funzione di preservare integra la parte centrale che in tal modo non viene danneggiata dal vento. Dette estremita', quando consumate, possono essere ricucite . Questa era la prassi di tutta la marina militare e mercantile della Serenissima Repubblica di Venezia ( 697-1797)  , la più ricca e potente del mondo .

La bandiera Veneta ha varie versioni , in quella più diffusa, il Leone di San Marco regge aperto un libro,recante la scritta in lingua latina" Pax tibi Marce Evangelista Meus" . Meno diffusa ,è la bandiera dove il leone impugna  la spada : presente solo sulle navi , rappresenta la bandiera della marina militare in tempo di guerra, mentre quella con il libro chiuso indicava situazioni conflittuali fra la Repubblica ed il luogo dove è osservabile .
Il leone alato con il libro aperto è un simbolo ricorrente ed è ancora oggi murato sulle porte delle città che facevano parte della Repubblica, oltrechè su palazzi pubblici e privati.
La bandiera di San Marco era affissa in ogni capoluogo della Serenissima Repubblica di Venezia , d'ordine del Doge, che provvedeva a far spedire ad ogni città supplicante, gratuitamente ed a cura dell'arsenale, un apposito palo, che veniva periodicamente sostituito quando deteriorato.
La comunita' di Perasto , presso le Bocche di Cattaro ( oggi Montenegro) era stata nominata dal Senato Veneto Gonfaloniera dell'armata.
Per 377 anni custodirono il vessillo che raramente arrivava a Venezia.
12 gonfalonieri proteggevano la bandiera a costo della morte, 8 di loro perirono per farlo nel 1571 durante la vittoriosa battaglia di Lepanto.

Per la grandezza e la lealtà a quella grande Serenissima Repubblica , ancor oggi la bandiera Veneta è maggioritariamente riconosciuta come una bandiera identitaria di un intero popolo e non giacchè della sola città , Venezia , ed ognuno può detenerla ed esporla con orgoglio e senza paura .
La bandiera Veneta è di tutti ed è una bandiera di pace e rettitudine.