Su questa base , applicando la definizione al Popolo Veneto, indubbiamente e' innegabile la coine' storico-culturale,vecchia di 3500 anni , derivante certamente dall'aver attraversato nei secoli un comune destino di storia , quello dei paoloveneti ,poi la romanizzazione e poi ancora la Serenissima, ma anche le vicende proprie dell'800 , il Regno Lombardo-Veneto, la Repubblica di San Marco, l'emigrazione, e del 900, le due guerre mondiali , e di cultura , con manifestazioni proprie di altissimo livello, basti solo pensare alla letteratura, architettura,alla musica, alla pittura ed alla scultura .(Marco Polo-Goldoni-Palladio-Vivaldi-Tintoretto-Canova ecc.)
Una definizione geografica molto definita, oggi ben riconoscibile nei confini amministrativi della Regione del Veneto, ma tuttavia ancora ben presente anche altrove, in territori che furono della Repubblica di Venezia, o dovunque nel mondo l'emigrazione ha portato ad essere presente delle persone di nazionalita' veneta.
Nazionalita' appunto, da non confondere con cittadinanza, una distinzione quantomai necessaria.
In termini giuridici la cittadinanza è la condizione della persona fisica (detta cittadino) alla quale l'ordinamento giuridico di uno Stato riconosce la pienezza dei diritti civili e politici. La cittadinanza, quindi, può essere vista come uno status del cittadino ma anche come un rapporto giuridico tra cittadino e Stato.
La nazionalità rappresenta il legame che collega un individuo a un gruppo, considerato da alcuni come naturale, che può coincidere o meno con lo Stato.
Da questo punto di vista , non c'e' dubbio quindi, che l'essere ed il considerarsi veneti rappresenti per lo meno una condizione di nazionalita' ed e' curioso chee tale corretta distinzione non appartenga ad una teoria razziale o di parte, bensi' faccia parte di cio' che viene normalmente riconosciuto , tanto che noi l'abbiamo presa nientemeno che da un documento italiano ufficiale dell'INPS , che puo' essere letto estesamente a questo link http://www.aisfonlus.it/download/cittadinanza%20e%20nazionalita.pdf
Fatte queste premesse puo' essere utile citare i pareri di storici ed intellettuali, dibattito che fu rilanciato lo scorso marzo 2014 in concomitanza con il referendum digitale indipendentista http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/2014/28-marzo-2014/ma-popolo-veneto-esiste-2224279868658.shtml
Per Franco Rocchetta, principale e piu' autorevole esponente del cosidetto "venetismo", Il Veneto è contemporaneamente un popolo, una nazione e uno stato. Il Veneto non è Italia così come il Portogallo non è Spagna, la Lituania non è Estonia.
Lo stesso tema che da sempre appassiona un raffinato scrittore e cultore della storia della Serenissima come Alvise Zorzi. Per lui "Il popolo veneto esisteva una volta, non oggi. "
Eppure , che il Popolo Veneto esista e' poi un dato di fatto contenuto nello statuto della Regione del Veneto, art. 1 comma2 e art. 2 comma 1 , che e' legge regionale vigente, riconosciuta anche dallo stato italiano
http://www.consiglioveneto.it/crvportal/leggi/2012/12st0001.html#Heading17
In linea generele, ci permettiamo di asserire, senza paura di essere smentiti, che il Popolo Veneto esiste, eccome. Esso rappresenta per lo meno una situazione di nazionalita' naturale, ma visto lo statuto del Veneto, anche una condizione di cittadinanza con implicazioni giuriche e politiche , seppur riferite a una condizione regionale, e per quanto riguarda le competenze della stessa. ( Sempre che ci si muova all'interno delle leggi dello stato italiano e non nell'ambito di una costituenda o costituita Repubblica Veneta indipendente riconosciuta o da riconoscersi internazionalmente ).
Detto questo, abbiamo voluto costruire un grafico , per classificare i membri del Popolo Veneto, a seconda del loro pensiero di appartenenza :
- 1 Coloro i quali si ritengono di nazionalita' veneta ma di cittadinanza italiana. E' il caso di chi si considera Veneto per varie ragioni : nascita, tradizione, folclore,lingua appartenenza , nostalgia, orgoglio, ma che vive e lavora accettando ed applicando di buon grado ,o per costrizione, ma comunque riconoscendo valide, le leggi della repubblica italiana.
E' anche il caso anche degli immigrati che giunti in Veneto hanno acquisito la cittadinanza italiana, ma che etnicamente e culturalmente hanno assorbito la cultura e dunque la nazionalita' veneta, che aggiungono come bagaglio alla propria pre-esistente .
-2 Coloro che si ritengono di nazionalita' ma anche di cittadinanza Veneta esclusiva , ovvero nell'essere Veneti rifiutano o pongono in atto totali azioni di disobbedienza , proteste o lotte volte alla costituzione o all'esercizio di un diritto civile come cittadini effettivi di uno stato veneto indipendente e sovrano riconosciuto o da riconoscere .E' il caso dei "Serenissimi" o dei membri di vari raggruppamenti politici che a vario titolo hanno effettuato od aderito ad una "Dichiarazione di Indipendenza" del Popolo Veneto, che ricostituisce la Repubblica Veneta cessata nel 1797.
-3 Coloro che sono di nazionalita' italiana o di altre nazionalita' perchè nati altrove , ma che si ritengono di esclusiva cittadinanza Veneta , membri di uno stato Veneto inteso come Repubblicca Veneta ricostituita indipendente e sovrana , non riconoscendo valide per se stessi nel territorio della neonata repubblica le leggi di qualsiasi altro stato, sia esso italiano, sia esso altro stato e che hanno aderito alle proposte del precedente gruppo 2 .
-4 Coloro che si ritengono di nazionalita' italiana ed anche di cittadinanza italiana, rifiutando in ogni ambito l'appartenenza al Popolo Veneto. Per chi è residente nella Regione Veneto, questa condizione e' di fatto fuori-legge perchè non contemplata dallo statuto regionale . Questo prevede che ogni cittadino residente ed in possesso dei diritti civili ( per esempio inscritto nelle liste elettorali) faccia parte del Popolo Veneto , mentre se non residente ma attivo nel territorio della Regione deve rispettare le leggi da questa emanate .
E' ben noto che le leggi regionali sono vigenti e regolano vari ambiti della vita sociale, si pensi , a puro titolo esemplificativo quello dell'esercizio di una professione qualsiasi , citiamo il caso delle estetiste
http://www.consiglioveneto.it/crvportal//leggi/1991/91lr0029.html
Ovviamente, ma non per tutti questo è cosi semplicemente scontato , nazionalita' e cittadinanza non hanno quindi nulla a che vedere con la razza ed eventuali discriminazioni di questo tipo.
Quando avvengono esse sono prevalentemente strumentalizzazioni politiche .
Per questo motivo speriamo di non dover piu' leggere di cittadini ,che si considerano appartenenti al Popolo Veneto , esclusi, additati o discriminati per questo motivo, od addirittura apostrofati come ignoranti o razzisti o con frasi del tipo :" l'unica razza che conosco e' quella umana ".
La cittadinanza Veneta, in ambito regionale e' invece legge riconosciuta e rappresenta un diritto politico esercitabile .
Il diritto di nazionalita' invece e' un diritto umano universalmente riconosciuto , secondo l'art. 15 della dichiarazione universale .
Il fenomeno del negazionismo dell'esistenza del Popolo Veneto dunque e' una manifestazione di grande ignoranza, o di volonta' politica di annullamento di diritti civili e politici , contro il quale dobbiamo lottare ogni giorno , sia esso perpretato da forze portatrici di interessi opposti , sia esso rintanato nell'ignavia di chi lo dovrebbe difendere .
Ogni membro del Popolo Veneto, a prescindere dalla propria collocazione ( 1-2-3-4) ha sempre e comunque il diritto di manifestare questa propria condizione di appartenenza e di rendere visibili i simboli che lo contraddistinguono , come per esempio la bandiera veneta ed il logo con il Leone di San Marco.
Anche questi sono diritti da esercitare, con orgoglio e senza paura ..
glp
Vai ai simboli del Popolo Veneto
Attestazione sacrosanta e ben fatta: il Popolo Veneto esiste, piaccia o meno a chicchessia, ed altrettanto dicasi per la Nazione Veneta, giacché ad essa si appartiene di nascita, per diritto e per dovere, ovvero si è di Nazionalità Veneta per scelta. Certo questo è, salvo aver ad essa espressamente rinunciato, nell'esercizio della propria Libertà.
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