Bandiere ,gadgets, oggetistica veneta

martedì 27 novembre 2018

2018 NO OBLIO CRACK BANCHE VENETE

Per dovere di cronaca riportiamo il copia-incolla del riassunto della commissione di indagine della Regione del Veneto in merito alla questione Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca .

Questo documento , uscito gia' da 2-3 settimane, e' ufficiale, di una indagine ufficiale  e fotografa finalmente tutto quello che e' avvenuto negli anni precedenti, risassumendolo , ma soprattutto facendo chiarezza e mettendo nero su bianco la cruda realta' dei fatti .

E' una sintesi del Vice-presidente della commissione , tuttavia ognuno di noi dovrebbe stamparsela, leggerla con calma , con un evidenziatore in mano, divulgarla, spiegarla, e conservarla , per non dimenticare .



Che siamo o che non siamo stati azionisti o correntisti delle due banche conta relativamente, quello che dobbiamo sapere e' come siamo stati trattati , quali danni enormi sono stati fatti , ed in capo a chi devono essere ricercate le responsabilita' . 

Passeranno i mesi, gli anni, ma non lo cancelleremo dal nostro blog e pagine social questa testimonianza, per non dimenticare . Un piccolo contributo contro l'ingiusto oblio .

Lo Staff. 27-11-2018 .


Relazione commissione Regionale banche. Dati salienti e commento
- Rapporti di ‘amicizia’ tra BI e BPVI: “porte girevoli”, molti dipendenti BI assunti in BPVi
- Ispezione 2012 di BI in BPVI: nessuna sanzione. Qualche rilievo sull’attivo, nessuna rilevazione
baciate. BPVI viene ritenuta di adeguato standing
- Due Ispezioni 2013 di BI in VB, prima non male, nessuna sanzione; seconda consecutiva, pessima:
“significativo degrado del credito”, contestazione delle baciate e di “rilevati conflitti di interesse”
(finanziamenti concessi ad ‘amici’).
Sulla base di questo esito, BI chiede a VB di azzerare CdA e di trovare banca di adeguato standing
entro aprile 2014. Sono chieste rettifiche su crediti
Bilancio 2013: VB - 96 milioni, BPVi pareggio
Tutta la stampa parla delle cattive condizioni di VB e del matrimonio tra VB e BPVI... comincia il
discredito che porta a perdita di fiducia
In assemblea di VB tale matrimonio è l’argomento del giorno, Trinca e tutto il CdA lo considera un
intromissione di BI. Consoli dice di essere stato costretto da BI ad andare ad Aquileia da Zonin a
trattare la fusione.
Difficile che sia stato un argomento inventato.
AQR 10/14
- Aspetto n 1:
VB aumenta il capitale per 700 milioni, nel corso dell’anno precedente, e passa l’esame
BPVI fa aucap per 700 milioni ma non basta, nottetempo, grazie ad un imbeccata (da parte di qualche
organo ben informato), decide di convertire un poc per 250 milioni, così passa l’esame anche
lei...
Confermati i buoni rapporti con BI
Risulta evidente che BPVI non ha lo standing adeguato... risulta evidente che BI (nella seconda
ispezione a VB) si era sbagliata. Ma l’errore è stato gravissimo è pieno di conseguenze negative
per VB
— Questione baciate
VB
- BI contesta 157 MLN di baciate a VB, VB dice che sono 10, in bilancio ne vengono riportate 14 le
quali vengono dedotte dal capitale di vigilanza in sede di AQR, BCE accetta questo dato...
- Nel 2015 BCE fa controllo su baciate VB ne trova 72 MLN
Nel verbale del CdA del 28/8/15 si riporta che Carrus dice che Barbagallo sollecita ulteriori controlli
anche adottando criteri più rigidi, bastava che ci fosse qualsiasi forma di acquisto a leva
per considerarle baciate (con questo criterio si sarebbero trovati miliardi di baciate in tutte le
banche italiane).
Questo criterio è stato usato solo per VB, mai per Vicenza, mai per nessuna altra banca... in questo
modo si arriva a 280 MLN,
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Dal bilancio ne vengono scomputate 300 MLN (fondamentali per evitare il successivo aucap che
ha fatto arrivare Atlante a 0,1€)
BPVI
Cominciamo con un illuminante esempio: Ambrogio Della Rovere era semplice socio di BPVi e
aveva 50 milioni di azioni finanziate, mentre era membro CdA di VB e non aveva nessuna azione
finanziata di VB: diversi criteri... ma BI... non vede quelle di Vicenza e vede quelle VB
- Nel 2012 BI dice che non ce ne sono...
- Dalle indagini della procura e dalle nostre audizioni (Marin, Caoduro) risulta che BI sapeva che
c’erano...
- a BI era stato spiegato il meccanismo di finanziamento dei grandi soci.
Caoduro: “era evidente che in quel momento la pratica dei finanziamenti era tollerata dall’organo
di vigilanza”
Gatti alla Procura di Vi: “rispetto alla ispezione 2012, all’epoca il fenomeno era già esistente”
Marin dichiara di aver comunicato agli ispettori il meccanismo di finanziamento dei grandi soci.
Ambrosini (capo divisione crediti) consegna alla Procura uno scambio di mail tra lui e l’ispettore
Sansone in cui è chiaro che si parla di baciate.
Diverse versioni sostenute dagli ispettori:
1) le abbiamo cercate
2) le abbiamo cercate ma non le abbiamo trovate
3) le abbiamo cercate, ma non ricordiamo se le abbiamo trovate
4) alla Procura devono ammettere che le avevano trovate... ma dicono, lo scopo dell’ispezione era un altro...
Allora, diversamente da quanto BI ha dichiarato alla nostra commissione, gli ispettori svolsero
specifici controlli su soci finanziati. Non ritennero di sanzionare. L’anno dopo in VB ne ‘trovarono’
molte di più di quante ce ne fossero... e chiesero le dimissioni del CdA...
Nei fatti, le ragioni in base alle quali BI esautora il CdA di VB e ‘auspica’ fusione non esistevano!
... Errori o sono state ‘fabbricate’ con precise finalità? Comunque, altri danni pesanti fatti da BI a
VB
Fondi esteri
Gatti racconta alla Procura il meccanismo di triangolazione che usava BPVI:
BpVI aveva una società irlandese che finanziava una società di ‘Pippo’ in Lussemburgo, la quale finanziava
- passando per Malta - una società di ‘Pippo’ in Italia che comprava azioni BPVI...in più
ci sono finanziamenti ‘strani’ tipo quello concesso a Marchini...
BI sapeva che BPVI aveva investito 350 MLN in fondi di diritto lussemburghese...
SORATO dice a Gatti che le triangolazioni servivano per finanziare acquisti azioni proprie
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Le stesse triangolazioni vengono proposte anche a VB, Consoli manda Malvestio a vedere di che si
tratta. Malvestio dice (in una intercettazione telefonica):
“Sono andato io a trattarla e al ‘signorino’ ho detto: guarda, non ti do neanche il
biglietto da visita perché ti arrestano di sicuro e non vorrei che te lo trovassero
in tasca... Io ho rinunciato a capire: a Vicenza non sono ancora tutti in galera,
con quello che è venuto fuori. Hanno fatto l'operazione che noi abbiamo rifiutato.
Quando gli ho chiesto se erano a posto con la testa, mi hanno detto che avevano
l'appoggio della Vigilanza ... e credo che sia vero, perché sono operazioni
di tale dimensione, di tale maldestra criminale stupidità che tu non puoi farla se
non sei d'accordo con chi ti controlla. [...] Credo che quel rifiuto di Veneto Banca
sia stato l'origine dei guai con il dottor Barbagallo […]. Quelli me l'avevano detto
abbastanza chiaro che era tutto ok.[...] Potrei pensare al millantato credito, se
non se ne fossero veramente accorti. Ti potrebbe venire il dubbio, ma non è che
puoi passare con il rosso: se lo fai deliberatamente vuol dire che sei d'accordo
che il vigile guardi da un'altra parte”
Sic! Da brividi...
Si può dire che BI abbia dipinto un quadro nettamente migliore del reale per BPVi e nettamente peggiore del
reale per VB?
Si può dire, invece, che il modus operandi di VB è sensibilmente migliore di quello di BPVI?
Si può dire che grazie a questo quadro VB è stata dipinta come una banca messa male che aveva bisogno di
essere acquisita? Si può dire che ciò non era vero?
Si può dire che a causa di questo quadro VB ha avuto danni giganteschi che ha scosso la fiducia dei suoi soci
e clienti?
Si può dire che tale quadro portava alla conclusione che Vicenza doveva incorporare Montebelluna?
... Questo è il Tentativo di fusione n 1... ne seguiranno altri 3...
BI ha enormi responsabilità sull’esito della vicenda popolari, se le condizioni del fallimento di VB
sono cominciate in quel periodo (come sostiene ora BI), allora, BI ha svolto un ruolo determinante
perché si verificassero. E quindi essa è uno dei soggetti principali che devono essere chiamati a risponderne
AQR,
aspetto n 2
L’AQR viene svolta usando criteri stabiliti precedentemente, quando si mette in piedi il meccanismo unico di
vigilanza per le banche con attivo superiore ai 30 mld. Essi dovevano avere solo ‘valore statistico’, poi Bce
impone il loro recepimento in bilancio. Questi criteri penalizzano in modo significativo le banche che prestano
alle PMI, in particolare le popolari italiane. Tali criteri non sono altrettanto penalizzanti per banche che
operano in modo diverso, magari usando derivati e altri strumenti finanziari (come succede nel nord Europa)
Mentre gli altri stati dell’UE facevano azione di lobbing per condizionare la scelta dei criteri di
valutazione, le nostre istituzioni, Governo e BI, erano inerti e continuavano a sostenere che le nostre
banche erano in ottima salute.
In più, i governi degli altri stati sono intervenuti con decine di miliardi a sostegno dei loro sistemi
bancari (UK 100 miliardi, Germania 64, Spagna 62, Irlanda 62, ecc), l’Italia ha continuato a sostenere
la tesi paradossale, secondo la quale, non c’era bisogno di alcun intervento!
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Gravi responsabilità delle istituzioni italiane che non hanno tutelato il proprio sistema del credito,
e non sono intervenute per rinforzarlo. Il prezzo più alto lo hanno pagato le nostre popolari.
La stessa Banca d’Italia (a posteriori si ‘autodenuncia’), ritenne punitivi, per le nostre
banche i criteri usati da Bce nell’Aqr e scrive nel Rapporto sulla stabilità finanziaria n2
2014:
“per la valutazione dell’adeguatezza delle cosiddette rettifiche generiche (gli accantonamenti
su posizioni in bonis) è stato utilizzato un modello statistico (challenger
model) che ha determinato aggiustamenti di valore significativamente più
elevati rispetto a quelli coerenti con la normativa contabile (IAS-IFRS), che non
consente la contabilizzazione di poste a carattere meramente prudenziale. […]
Parte degli aggiustamenti di valore deriva dalla riclassificazione di posizioni in
bonis alla categoria delle partite deteriorate.
Banca d’Italia chiarisce che la riclassificazione dei prestiti non dipende dalla nuova definizione
armonizzata a livello europeo di “partite deteriorate” ma dall’analisi delle posizioni
condotta su base individuale e statistica; gli aggiustamenti rifletterebbero quindi l’utilizzo
di
“indicatori di bilancio delle imprese affidate più stringenti di quelli contabili.
L’applicazione di questi criteri ha influenzato soprattutto la valutazione delle
esposizioni verso le piccole e medie imprese italiane, i cui bilanci mostrano in
media bassa redditività e indebitamento elevato”
A causa dell’adozione di tali criteri VB riporta in
BILANCIO 2014 perdite per 1 mld, e BPVi perdite per 750 milioni.
Mazzata che si aggiunge a tutte le altre...
- Decreto di trasformazione delle popolari 01/15
Il Governo, in fretta e furia, impone a 10 popolari con attivo superiore a 8 mld (perché 8mld?) una
trasformazione in Spa entro 18 mesi con successiva quotazione, senza diritto di recesso, senza possibilità
di ricorrere a Holding intermedia.
BI fa la circolare esplicativa (impugnata e bloccata dal CdStato in base a tale sentenza Popolare di
Bari è ancora cooperativa e VB nel frattempo è fallita),
Effetti devastanti soprattutto per le due Venete. Perché? Il decreto colpisce 10 popolari: 7 quotate (per le quali
non cambia sostanzialmente nulla) e 3 non quotate le due Venete e Popolare di Bari, la quale è ancora cooperativa...
la precipitosa trasformazione colpisce solo le due Venete e getta nel panico soci e clienti
Il decreto prevedeva la trasformazione in SPA a cui doveva seguire la quotazione in borsa:
Quotazione dopo tutto quello che era successo?
Cioè, decidi di mettere in vendita una società dopo anni di crisi, dopo che tu stesso dici che è messa malissimo?
È come se un concessionario decidesse di vendere una macchina dopo che si è scontrata con un camion,
senza mandarla in carrozzeria ...
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Il decreto, in più, ha avuto diverse conseguenze:
1) ha bloccato qualsiasi trattativa di fusione perché non c’era più un valore attribuibile (erano in corso trattative
tra VB e BP e anche con BPer)
2) Ha delegittimato il CdA delle popolari
3) Ha reso torrenziale la fuga dei soci che avevano paura della quotazione
Gli effetti negativi del decreto sulle venete fanno riemergere la necessità della loro fusione... e
avanti... tentativo di fusione n2
Anche in questo caso le responsabilità di BI sono evidentissime (la circolare è stata sospesa da CdS! Ciò ha
permesso alla Popolare di Bari di salvarsi). Nei fatti, decreto e circolare furono “ad bancas” colpirono solo le
due venete. Qui anche il Governo ha fatto un danno notevolissimo. Ci poteva anche stare la trasformazione,
dovevano cambiare i modi e i tempi.. si doveva dare il tempo alle due Venete di gestire la trasformazione.
Con queste modalità è stato solo un provvedimento punitivo nei loro confronti.
Anche il governo ha il dovere di risarcire i soci...
Responsabilità BCE: essa impone che vengano recepiti, già nel bilancio 2014 le risultanze statistiche
dell’AQR non contemplate in alcuna norma contabile vigente.
1) Questa porta a peggiorare le valutazioni sulle PMI (in particolare si deve portare ad incaglio tutto il settore
immobiliare e a non poterlo più finanziare), quindi aumento esponenziale dei crediti deteriorati
2) Ciò produce rettifiche sugli attivi per 1,5 mld sia per VB si per BPVi. E perdite di esercizio miliardarie.
Ottimo per delle società che sono costrette a quotarsi!!!
A cosa è servito recepire quelle risultanze in spregio alle norme contabili? Solo a mettere in ulteriore difficoltà
le banche
- Ispezione guardia di Finanza del 2/15 : effetto scenico pauroso! media pre allertati e presenti alle 6 del
mattino, titoloni catastrofici sui giornali. Altro danno gigantesco per VB.
L’ispezione a Vicenza arriva solo a Settembre e senza effetti speciali...
altra inspiegabile differenza di trattamento tra VB e BPVi , questa volta della GdF...
- Mancata vendita di BIM: una cordata capitanata da D’Agui che comprendeva Montezemolo e De Benedetti
offre 500 milioni per BIM. VB avrebbe ricavato quasi 300 MLN. Bce blocca l’operazione ... Bim verrà venduta
anni dopo per 20 milioni...
Anche questi 300 milioni sarebbero stati fondamentali per evitare l’aucap che ha fatto arrivare
Atlante
A fine ‘15 arriva Srep, bocciate solo le due popolari, altri accantonamenti necessari
altri danni di immagine nei mass media.
Stesso periodo arriva BRRD (Bail in) applicato alle quattro banche del centro italia.
Altro panico dei correntisti e conseguente fuga
19/12/15 trasformazione VB prezzo recesso 7,3€ il panico diventa incazzarura furente... si decide di trasformare
una cooperativa in Spa in quel momento con quel criterio. Fare peggio era difficile...
BILANCIO 2015 si chiude con perdite di 900 MLN per VB e per 1,4 mld per BPVi dovuti in particolare
agli accantonamenti.
La raccolta comincia a ridursi drasticamente - 28% BPVi , -10% VB.
Comincia il collasso...
2016
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Si trasforma BPVi prezzo recesso 6,3€ panico e incazzarure furenti...
BCE impone altro aucap alle due popolari. 1 mld VB garante Intesa , 1,5 mld BPVi garante Unicredit
. Poi si sfilano...
Per VB c’è interessamento BPer e ci sono fondi americani; dissuasi entrambi (emblematiche a tal riguardo
le dichiarazioni di Carlotta De Franceschi, Bruno Zago, Matteo Cavalcante)...
La banca sconsiglia ai clienti e soci di aderire, Carrus parla della banca come di “uno zombie”.
Arriva Atlante (messo in piedi da Guzzetti, Cariplo cioè Intesa: prima Intesa si sfila dalla garanzia
poi entra per comprare a 10 cent.. ma che strano...).
Anticipando il fatto che la Scognamiglio dice che sono stati riportati in bonis 800 MLN di Utp di VB
Si sommano 3 fatti:
1) ‘Metodo Barbagallo’ solo per VB che porta a 300 mil di Baciate
4) Pretestuoso blocco di BCE della vendita di BIM, altri 300 milioni persi da VB
5) Rigidità incomprensibili nella determinazione degli Utp (Scognamiglio ne riporta in bonis 800 mil)
Che se non verificatisi avrebbero evitato l’aucap di VB che ha fatto arrivare Atlante a 0,1€
Per BPVi nessun sottoscrittore, arriva Atlante a 10 cent...
Ritorna lo scenario della fusione per la terza volta...
Ma Anselmi (presidente VB) è contrario, mentre Mion BPVi è favorevole
È strano che sia sempre la sponda VB contraria e quella BPVi favorevole... allora non era solo Consoli a non
volerla...
Anselmi si dimette 11/16 ha sempre dichiarato, anche alla nostra commissione, che VB si poteva
salvare e che lui ha partecipato al salvataggio del Banco Ambrosiano che “era messo sicuramente
peggio” (e siamo a novembre del ‘16, dopo tutto quello che era già successo)...
Operazione Tiepolo 01/17
Ulteriore piano di fusione delle due popolari: tentativo n 4
Atlante mette un altro mld
BILANCIO 2016 Nei bilanci 31/12/16 ci sono perdite per altri 3,5 mld per le due popolari, dovute
per 2,5 mld ad ulteriori rettifiche su crediti. I deteriorati ammontano ormai a 10 mld netti.
Nel 2017 i deteriorati aumentano ulteriormente
Pretto, di Confidi impresa e turismo, in audizione dichiara che l’incremento dei deteriorati dal
secondo semestre 2016 è molto anomalo rispetto alle altre banche. Secondo Pretto ciò denuncia
“una politica volta a liberarsi dalla zavorra” e continua “le confermo che Atlante aveva cominciato
a scaricare le sofferenze in modo pesante”...
Schiavon parla, in merito alla definizione degli Npl in VB, di decisioni del CdA - e in particolare
di Carrus - sospette, che avrebbero favorito determinati clienti nella rinegoziazione di tali
prestiti. Schiavon dice che per alcune di queste pratiche sospette ci sono anche prove documentali...
Come già anticipato, Il commissario liquidatore VB Scognamiglio dice alla commissione bicamerale
d’inchiesta che dopo poche settimane erano stati riportati in bonis 800 milioni di crediti deteriorati...
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Mettendo insieme i giudizi dei confidi, le dichiarazioni di Schiavon e poi quelle della Scognamiglio,
qualche sospetto di opacità nella gestione di questa ‘onda anomala’ di crediti deteriorati da
parte di Atlante viene...
Gestione che è un ulteriore elemento che crea enormi danni alle due banche venete
Nonostante questo repentino, disastroso peggioramento delle condizioni delle due popolari, si
continua a pompare liquidità: Si registrano due emissioni obbligazionarie garantite dallo stato
In febbraio 6,5 mld
In maggio 3,6 mld
Totale 10,1 miliardi di obbligazioni garantiti dallo stato.
Sembra di capire che fino a maggio del ‘17 lo stato credesse (o volesse far credere) nella possibilità di salvare
le due banche
Atlante ci credeva di sicuro, infatti, mette un miliardo a inizio anno.
Però a marzo la Bce dice che servono altri 4,7 mld per salvare le venete.
Esigenza maturata sicuramente negli ultimi mesi e non certo anni prima... i danni veri, sono quelli prodotti
dai presunti salvatori:
- ispezioni farlocche di BI tra 2012 e 2013,
- Ordine di recepire in bilancio i criteri statistici da parte Bce
- Decreto di trasformazione
- Ispezione spettacolare GdF a VB
- Mancata vendita di BIM
- Continue svalutazioni e successivi accantonamenti per Npl...fino all’...
- ‘Onda anomala’ denunciata anche dai Confidi... che poi vengono rimessi in bonis...
- IMI e Unicredit prima garantiscono e poi si sfilano dall’aucap, generando panico
- Vertici che sconsigliano di aderire a aucap del 2016
- Pervicace volontà di Atlante di fare la fusione
- Supina accettazione dello stato di tutti i provvedimenti penalizzanti che arrivano dall’Europa, per le banche
italiane (visti i criteri nettamente sfavorevoli per le banche italiane, la politica doveva proteggere il sistema
bancario italiano).
Si chiede ricapitalizzazione precauzionale dello stato, il quale cincischia... Verstagen dichiara che
da Roma non arrivano più notizie...
Atlante non ha i soldi richiesti e Intesa, col resto del consorzio, non li mette.
Ci sono dichiarazioni piuttosto contrariate da parte di Mion ma anche di Penati, sull’impantanamento
dell’operazione di salvataggio. Penati (in luglio 2017 quando lo stato aveva già messo fino a
17 mld su decreto liquidazione), dichiara che con altri 4 mld avrebbero salvato tutte le crisi bancarie...
Una persona maliziosa potrebbe pensare che finché Atlante e forse una parte dello stato lavoravano
al piano Tiepolo, Intesa e lo stato (o forse una parte di esso) stessero lavorando ad un altro
progetto...
Il 21/6 Intesa si dice disponibile all’acquisto delle popolari a determinate condizioni
Il 23/6 Bce dichiara dissesto
Il 23/6 Governo avvia la procedura di liquidazione
Il 25/6 Commissione Europea approva la liquidazione
Arriva il decreto per il salvataggio di Intesa
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I dati del bilancio Intesa 2017 dimostrano che Essa ha fatto un affarone e che aveva ragione Penati quando
sosteneva che serviva molto meno se l’obiettivo fosse stato solo quello di salvare le due banche...
Questa è una storia da brividi che ha portato al fallimento delle due popolari, che ha sconquassato l’economia
e la società del Veneto, che ci ha privato di due istituti bancari fondamentali per le nostre imprese e famiglie.
Dagli elementi raccolti risultano evidenti le enormi responsabilità di BI, del Governo, e anche di Intesa, la
quale ha giocato una partita volta solo a massimizzare il proprio tornaconto (con ottimi risultati). Si può aggiungere
che le istituzioni nazionali non sono riuscite a tutelare le banche italiane in Europa, e che le istituzioni
locali non hanno tutelato le banche venete presso le istituzioni italiane.
Le banche erano di proprietà degli ex soci. I quali ne sono stati espropriati a causa degli errori, delle omissioni,
degli interventi tanto maldestri quanto arroganti delle istituzioni. Qui non si tratta di ‘ristorare’, qui si
deve ‘risarcire’ i soci da un danno patrimoniale ingiusto che hanno subito, del quale sono solo vittime e del
quale non hanno alcuna responsabilità. Qui è assurdo e fuorviante parlare di ‘misselling’, anche se le due popolari
hanno forzato la vendita delle azioni negli ultimi anni di crisi; infatti, le cause del fallimento di queste
banche sono maturate grazie a errori marchiani delle istituzioni nazionali; in particolare, si tratta di errori di
BI e anche del Governo. I quali sono tenuti a rispondere dei propri errori. Allora, ripeto, qui non si tratta di
adottare un atto di benevolenza da parte del Governo, per ‘ristorare’ dei soci sprovveduti che si sono fatti ingannare
dalle rispettive società. Qui bisogna che chi ha sbagliato paghi! Qui bisogna che chi ha procurato il
danno ‘risarcisca’ chi l’ha subito.
Di questa brutta storia resterà traccia per decenni. Mai come in questo caso è emersa in modo chiaro la figura
del ‘veneto pantalon’ e del rapporto che esiste tra istituzioni romane e venete.
Speriamo che almeno serva da monito per il futuro.

Antonio Guadagnini
Vice presidente commissione regionale banche

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