Il Presidente della Generalitat della Catalogna, commissariato dal governo centralista spagnola ad Ottobre 2017 dopo i risultati del referendum cui segui' la sua dichiarazione di indipendenza si e' appellato all'ONU , che ha accolto il suo ricorso che denuncia la violazione dei suoi diritti civili e politici.
Arrestato in Germania dove si trova tutt'ora imprigionato , ha portato la questione della persecuzione politica da parte di un governo sovrano , alla ribalta dell'agenda europea ed internazionale, e l'Unione Europea stessa a questo punto non puo' piu' ignorare la questione .
Nel frattempo in Spagna prosegue la violenta repressione contro la popolazione inerme, che manifesta pacificamente , colpita dalle manganellate dei neri squadroni fascisti .
Sembra di rivivere la paura indotta dallo squadrismo anni 20 e 30 in Italia e in Germania dove le bande paramilitari furono ben presto assorbite ed utilizzate dal potere dominante per intimorire gli avversari politici e reprimere ogni legittimo dissenso.
Una situazione che inizia ad irritare anche i vertici europei e che allontana sempre di piu' l'estradizione del Presidente .
Non si deve abbassare la guardia contro questi comportamenti antidemocratici che vanno stigmatizzati e combattuti , e non si pensi che l'Italia sia esente da coinvolgimenti di questo tipo.
Ricordiamo , in tempi recenti, l'arresto di 21 attivisti indipendentisti veneti nell'aprile del 2014, ancora in attesa di processo ed in gran parte estranei alla costruzione del tanko, si pensi al fondatore della Liga Veneta Franco Rocchetta .
O gli anni trascorsi in carcere dai Serenissimi che occuparono pacificamente il campanile di San Marco a Venezia nel 1997 .
Ora la domanda e' questa :
" Per quanto tempo gli stati membri europei potranno tollerare che Movimenti Politici Democratici di massa e non violenti, estranei alle armi ed al terrorismo, possano essere fermati con la repressione ed il carcere ?
E per quanto tempo si potra' impunemente manganellare la popolazione civile inerme ?"
Ceo B.V.
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